EOIKA
Vicari/Aloisio
di e con Sabrina Vicari e Federica Aloisio
costumi: Sabrina Vicari (Consuendi)
luci: Gabriele Gugliara
musiche: Angelo Sicurella
produzione PinDoc
con il contributo del MIC e della Regione Siciliana
con il sostegno di Teatro Actores Alidos, La Mama Umbria International, Festival Strabismi
VICARI/ALOISIO è un progetto con sede a Palermo e nasce dall’incontro tra le danzatrici palermitane Sabrina Vicari e Federica Aloisio, ognuna delle quali presenta background formativi e percorsi artistici differenti nell’ambito della danza contemporanea, del teatro e delle performing art.
La produzione ha beneficiato negli anni del sostegno di Diaria, ad oggi quest’ultima ospita regolarmente le prove supportando concretamente la ricerca della compagnia.
EOIKA [dal verbo greco ἔοικα – sono simile, sembra che io] pone il focus sull’illusione della visione, sull’alterazione dell’ordinaria percezione ottica del corpo.
Traendo ispirazione dal lavoro dell’artista tedesco Sebastian Bieniek, l’immaginario di EOIKA si rifà fortemente all’estetica cubista di Picasso e al surrealismo di Magritte incrociando il pensiero di Rudolf Arnheim in “Arte e Percezione Visiva”.
La realtà appare distorta, paradossalmente surreale. Due corpi che giocano a camuffarsi capovolgendo l’abituale percezione della realtà, innescando un incessante cortocircuito identitario. Lo sfrenato tentativo di apparire stabili in una continua falsa illusione sembra condurre a una frammentazione del corpo, alla perdita di un’unità, per poi forse definitivamente ritrovarla.
E il cuore dove sta, davanti o dietro?
EOIKA, il primo spettacolo della compagnia, debutta nel 2017 e riceve vari riconoscimenti nel territorio nazionale: premi, residenze e presenze all’interno di importanti festival. Si delinea sempre di più la direzione della ricerca seguita dalla compagnia: indagare l’universo dell’illusione ottica, la percezione della realtà attraverso il corpo, sperimentando un linguaggio in cui si incontrano e mischiano fra loro danza, arti visive e teatro di figura.