performance a cura di Emilia Guarino
Danza e testo di Emilia Guarino
Musica Alessandro Presti
Voce recitante Alberto Nicolino
Piccolo Teatro Patafisico/Diaria
in collaborazione con Ecomuseo Mare Memoria Viva
Cosa resta del nostro passaggio è una performance concepita da Emilia Guarino per il Festival Metamorphosis, tenutosi a Palermo nel settembre 2022.
La performance è itinerante e prevede l’ascolto di un podcast per cui il pubblico è invitato a munirsi di cuffie.
La danzatrice accoglie il pubblico dentro l’orto botanico con una danza caratterizzata dalla relazione con un abito che si fa prigione, cemento che imprigiona il fiume, ma anche tripudio di eleganza, la grande bellezza di Palermo. Alle mani un paio di guanti rosso vivissimo.
La danzatrice accompagna il pubblico in una passeggiata che li conduce alla foce del fiume. Durante la traversata il vestito lungo si sporca della sporcizia della città, mentre il podcast racconta di anni in cui Palermo era pura meraviglia.
Grazie alle parole di Leonardo Sciascia, il podcast prosegue il racconto descrivendo gli anni del sacco di Palermo.
Si arriva alla foce, dove lo spettacolo della bellezza del paesaggio è contraddetto dall’odore di fogna.
L’idea nasce dal desiderio di connettere le immagini presenti del Foro Italico e della foce del fiume Oreto con le immagini del passato, quando il fiume era ancora un fiume.
Attraverso un’accurata ricerca di fonti Emilia Guarino scrive un testo che racconta come si presentava questa costa nel corso dei secoli.
Alberto Nicolino recita e registra il testo che diventa un podcast che il pubblico ascolta seguendo la danzatrice passo dopo passo nella strada che collega l’Orto Botanico alla foce del fiume, dove ad attenderli troviamo il suono straziante e poetico della tromba di Alessandro Presti, autore anche delle musiche del podcast.